“Era un caminant quando scappava da quella sua casa più tetra di una prigione e scendeva le colline fino al Po, lo attraversava, e si incamminavo fra le risaie, nella grande pianura, dove l’orizzonte si apriva all’infinito, come ha scoperto la prima volta che è sceso dalla sua collina e si è inoltrato in basso e poi ancora e ancora in giro per il mondo, e già questo lo riempiva di gioia. Ha continuato a essere un caminant quando ha lasciato Mossul, la sua prima sede in terra di missione, e si è messo in strada senza altra meta che non fosse il deserto e camminava camminava camminava nel deserto e nel deserto ha conosciuto la gloria di chi cammina nel deserto. La gloria di chi cammina nel deserto”. Chi è veramente lo stralunato personaggio che scende dai colli del Monferrato, s’imbarca per il Medio Oriente e muove alla conquista di un impero? Non lo sapremo mai, perché è impossibile, nelle sue gesta da figlio del secolo dei Lumi, separare il vero dal falso, la realtà dal sogno e dall’utopia. Ma noi che lo seguiamo passo passo, in Russia, in Turchia, in America, veniamo a scoprire, rendendocene conto poco alla volta, da quale vortice di storie proveniamo e in quale precipizio della Storia rischiamo di cadere.   Sergio Givone, accademico della Colombaria, ha insegnato Estetica nelle università di Perugia, Torino e Firenze. Tra i suoi libri: Storia del nulla, Laterza 1995, Metafisica della peste, Einaudi 2012 e Trattato teologico-poetico, il melangolo 2017. Questo è il suo quinto romanzo.  

“Si tratta di far elevare le cose, lasciarle essere, lasciarle tremolare; senza doverle portare a sé, stringerle e costringerle. Accarezzandole e assaporandole così da lasciarci incontrare da quella fenomenologia sottile che ripugna ogni noetica”. Filosofia plectica è una filosofia che pensa il rapporto che le cose, intese come entità complesse, intrattengono con l’intorno. È un’esigenza che nasce dal pensiero che le cose siano sempre un po’ intrecciate, non così semplici ma neanche così complesse. A partire dal rapporto con il mondo, animali, microbi, funghi, piante, foreste, pietre, cose, oggetti e materiali vengono visti come membri di un rapporto attivo con l’intorno attraverso la forma sinallagmatica di un mutuo scambio. Secondo questa proposta ogni ente è un dimorante, accoglie e rilascia le tracce intense del suo esistere.   Elia Gonnella è dottorando di filosofia presso l’Università del Salento e l’Universität zu Köln. Si occupa di filosofia del suono, fenomenologia e nuove ontologie. È chitarrista diplomato in jazz e fingerstyle e ha un progetto sonoro, confluito nell’album Silent Serenity, che intreccia filosofia, acusmatica e musique d’ameublement tendente all’ambient. Le sue pubblicazioni sono apparse tra le altre nelle riviste «Phenomenology and Mind», «Rivista di Estetica», «Lebenswelt. Aesthetics and Philosophy of Experience», «Studi jaspersiani», ed è co-curatore del numero 107 della rivista «Segni e Comprensione» su I lessici fenomenologici. Il suo primo libro è L’orecchio e lo sguardo. Introduzione a una fenomenologia dell’immagine sonora (Roma, 2022).  

«Se il mondo è in macerie, l’unico luogo sicuro è dentro di noi. Se a regnare è l’infelicità sociale, sarà la felicità individuale a essere anelata. Epicuro incarna la filosofia nell’individuo, si disinteressa alla dialettica per trovare una cura filosofica reale, pratica, per tutti i giorni e per l’intera esistenza, che possa risolvere i problemi reali dell’uomo che vive e soffre su questa terra. Non aver fame, sete e freddo, così come non provare angoscia o dolore morale, sono i piaceri – come “assenze di dolore” – massimamente desiderabili per Epicuro. “Sii felice”, era solito firmare Epicuro, in luogo del consuetudinario “Salute”, le sue lettere. Perché la felicità è nella salute del corpo e dell’anima, e la salute si ottiene soddisfacendo il piacere».

 

STEFANO SCRIMA è filosofo e studioso di pop culture. Ha scritto per Castelvecchi: Digito dunque siamo (2019) e Socrate su Facebook (2018); per Arcana: L’arte di sfasciare le chitarre (2021); Sto solo dormendo. Lennon e la filosofia (2024); per Stampa Alternativa: L’arte di soffrire (2018) e Nauseati (2016); per Ortica: Sette vite non bastano (2022) e Vani tentativi di vendere l’anima al diavolo (2020); per Colonnese: L’arte di disobbedire raccontata dal diavolo (2020). Con Il Melangolo ha pubblicato: Filosofi all’Inferno (2019), Il filosofo pigro (2017), Filosofia di Fantozzi (2022), Filosofia da divano (2023, tradotto in francese: Philosophie du canapé, Rivage, 2024).

 

«C’era una volta! C’era una volta un bambino! C’era una volta un bambino che non credeva a Babbo Natale!

[…] Ultimato il suo riposo prima della grande fatica, Babbo Natale preparò la slitta. Vi attaccò le renne. Vi gettò sopra i sacchi colmi di regali per tutti i bambini del mondo. Scivolò sulla neve argentata per un tratto, finché allo schioccare della frusta nell’aria gelida ma frizzante dell’inverno le renne iniziarono a volare».

 

 

Giancarla Sola è Professore Ordinario di Pedagogia Generale dell’Università degli Studi di Genova.

Ucraina. La guerra: i bambini, le donne, gli anziani

La crisi umanitaria e sociale, economica e geopolitica causata dal conflitto russo-ucraino – qui storicizzato nell’arco temporale che dal 24 febbraio 2022 giunge fino al 24 febbraio 2023 – costituisce uno dei preminenti problemi, a livello mondiale. Україна. Ucraina. La guerra: i bambini, le donne, gli anziani. Uno sguardo pedagogico sul 2022-2023 riprende il tema della guerra dal punto di vista specificamente pedagogico. Il nucleo dal quale si dipanano le pagine del libro è stabilito dalle drammatiche condizioni esistenziali di bambini, donne e anziani loro malgrado precipitati nella guerra.

 

Ilaria Barbieri Wurtz è Dottoranda nel Corso di Dottorato in Teoria e Storia della Pedagogia, dell’Educazione e della Letteratura per l’Infanzia presso l’Università degli Studi di Roma Tre. È membro della Direzione del “Centro Studi Pedagogici Don Lorenzo Milani”, di Genova. Ha pubblicato Architettonica di una pedagogia della vita (Aracne, Roma, 2021).

 

Bach. Pedagogia della Bildung musicale

Questo libro affronta, da una prospettiva pedagogica e musicologica, la figura di Johann Sebastian Bach attraversando la grandezza delle sue composizioni musicali, universalmente riconosciute quale parte inestimabile del patrimonio culturale dell’Occidente. Nell’indagare il rapporto tra Pedagogia e Musica, Francesca Marcone mette a tema le tre categorie fondamentali di formazione umana, educazione e istruzione culturale, ponendole in riferimento sia al compositore tedesco sia all’interprete delle sue opere barocche. Ciò fino a interrogarsi circa il significato di una “Pedagogia della musikalische Bildung”. Nonché chiedendosi se esista una relazione pedagogica tra l’ordo musicae – che dall’opera bachiana emerge – e l’ordo vitae – che dell’essere umano coinvolge tanto l’essenza quanto l’esistenza –.

FRANCESCA MARCONE è Ricercatore in Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università degli Studi di Genova. Ha pubblicato il volume Saggio sull’Armonia. Tra musica, letteratura e formazione umana (Anicia, Roma, 2022). È membro della Direzione del “Centro Studi Pedagogici Don Lorenzo Milani”, di Genova.

Trattato di pedagogia clinica

Questo Trattato di Pedagogia Clinica porta a compimento oltre quindici anni di studi nel settore della Pedagogia Clinica, còlta nei suoi rapporti strutturali con la Pedagogia Generale: la scienza della formazione, dell’educazione e dell’istruzione (culturale) dell’essere umano. Dal 2008, anno in cui Giancarla Sola pubblica il volume intitolato Introduzione alla Pedagogia Clinica (Il Melangolo, Genova), gli studi nell’àmbito della Pedagogia Generale e della Pedagogia Clinica hanno avuto ulteriori sviluppi, consentendo di definire quest’ultima quale Scienza Pedagogica specifica avente tre oggetti di studio: la deformazione, la diseducazione e la deistruzione dell’essere umano. In poco meno di un ventennio sono venute delineandosi non solo più dettagliate interpretazioni della Pedagogia Generale e della Pedagogia Clinica, ma anche più articolate cognizioni delle Scienze Mediche. Proponendo alcuni possibili punti di convergenza che uniscono il discorso pedagogico-clinico al discorso medico-sanitario, il presente Trattato struttura i fondamenti scientifici, epistemologici e operativi della Pedagogia Clinica, tracciando anche le linee della professionalità e della professione del Pedagogista Clinico.

AUTORE

Giancarla Sola è Professore Ordinario di Pedagogia Generale presso l’Università degli Studi di Genova, dove insegna anche Pedagogia Clinica e Filosofia della Formazione Umana.

 

collana: filosofia della formazione