Filosofia da divano

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Descrizione

Il divano è sacro, ed è la più grande invenzione di tutti i tempi. Sì, perché prima che il divano entrasse nelle nostre vite (dal XVIII secolo in poi) non esisteva alcun pretesto per rifiutarsi di lavorare e iniziare a rilassarsi. Anche perché il letto, con buona pace di Proust che lo usava come ufficio, è fatto per dormire. Il divano invece è la manifestazione terrena dell’idea metafisica di rilassamento. E non è un caso che si chiami proprio “divano”, per il piacere divino che comporta adagiarsi sui suoi soffici cuscini. Quella “a” al posto della “i” non deve far titubare: il primo uomo che si sedette su un divano, associando questo oggetto al divino, dette voce alla sua illuminazione. Ecco perché, come dice uno dei principi dell’ozio quale Emil Cioran: “Molti spiriti hanno scoperto l’Assoluto perché c’era un divano nei dintorni”. Un libro travolgente, comico e profondo, che ci invita a rimettere in discussione l’imperativo a produrre, a lavorare, a essere efficienti, e a prendere la vita con lentezza. “È l’inattività, la pace, l’ozio ciò che ricerca realmente l’uomo. Tanto è vero che i ricconi sono oziosi, siamo noi a continuare a lavorare per loro”.

 

STEFANO SCRIMA è filosofo e studioso di pop culture. Ha scritto per Castelvecchi: Digito dunque siamo (2019) e Socrate su Facebook (2018); per Arcana: L’arte di sfasciare le chitarre (2021); per Stampa Alternativa: L’arte di soffrire (2018) e Nauseati (2016); per Ortica: Sette vite non bastano (2022) e Vani tentativi di vendere l’anima al diavolo (2020); per Colonnese: L’arte di disobbedire raccontata dal diavolo (2020). Con Il Melangolo ha pubblicato: Filosofi all’Inferno (2019), Il filosofo pigro (2017) e Filosofia di Fantozzi (2022).

 

Informazioni aggiuntive

Anno di pubblicazione

2023

Autore

Pagine

96