Filosofia della maglia e dell’uncinetto. All you can knit
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Descrizione
Durante le Olimpiadi di Tokyo 2020, iniziano a girare in rete immagini di un atleta che sferruzza. Chi è? Cosa sta facendo? Lavora a maglia o all’uncinetto? Lui è Tom Daley, pluricampione olimpico di tuffi, e tra una gara e l’altra lavora a maglia. Affermerà poi che il lavoro a maglia è stata la sua “arma segreta” per restare tranquillo e concentrato durante la gara. Il suo divenne un caso mondiale: tutti gli stereotipi legati al lavoro a maglia come pratica da “nonnine” subirono un duro colpo.
Gli effetti di benessere psichico legati al lavoro a maglia e all’uncinetto, con il suo ritmo lento e cadenzato, spingono oggi molte persone, uomini e donne, ad impugnare i ferri. Queste attività artigianali permettono di riscoprire un qui ed ora, un esserci, invece di essere freneticamente proiettati verso un futuro che ci sfugge continuamente; ci permettono di ritrovare un centro, un punto in cui focalizzarsi, il tempo lento della vita. Rispetto ad altre pratiche che si propongono lo stesso scopo, come Mindfullness o Yoga, nel lavoro a maglia e all’uncinetto essenziali sono il rapporto tra mano, occhio e mente, e il risultato fisico di ciò che si è prodotto, che fa da specchio tangibile del nostro operare.
E ora prendi i tuoi ferri – sicuramente in casa ne avrai un paio, magari in un cassetto dimenticati – e inizia il tuo primo progetto. Non hai trovato i ferri, ma solo un uncinetto? Inizia a realizzare il tuo primo Granny Square!
Simona Taborro (Roma 1978) è insegnante di Filosofia e Scienze Umane presso il Liceo Cicognini-Rodari di Prato. Appassionata di filosofia e arti tessili dai tempi dell’università, ha iniziato a elaborarne il legame sul canale YouTube “Il filo della principiante”.
Informazioni aggiuntive
Anno di pubblicazione | 2025 |
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Autore | |
Pagine | 107 |